Introduzione e genesi

Origine del Decologo
All’inizio del 2017, nell’ambito delle iniziative promosse dalla società civile in occasione del
“G7 Ambiente” di Bologna, numerose organizzazioni ambientaliste, comitati e movimenti
territoriali, insieme ad esperti di settore, docenti, studiosi e ricercatori, lavorarono insieme
per redigere una prima proposta concreta e non più procrastinabile di un Programma di
Transizione indirizzato al Governo e ai decisori politici.
Fu chiamato “DECOLOGO”, un programma in dieci punti nel quale la Politica riprende il
controllo dell’Economia per un cambiamento ecologista e comunitario del nostro paese.
Raccolta sotto il nome di Re.S.e.T. (Rete Scienza e Territori), quella grande alleanza di
società civile e scientifica invitava non solo la “politica” ma anche le singole persone e tutte
le organizzazioni sociali, il mondo accademico e della ricerca scientifica a contribuire alla
diffusione dei contenuti del Decologo e al suo continuo aggiornamento.
A distanza di tre anni, il pesante squilibrio degli ecosistemi naturali causato dal miope
modello estrattivo e produttivo che persegue nella crescita infinita è esploso ed è reso
evidente dalle ricorrenti, tragiche e sempre più pesanti conseguenze del riscaldamento
climatico e delle pandemie.

Il contributo di Planet2084 per una piattaforma comune
L’Associazione PLANET 2084 Onlus, che aveva raccolto l’originale invito assumendo il
Decologo fin dalla sua fondazione, non poteva rimanere indifferente al nuovo scenario
venutosi a realizzare con l’esplosione della pandemia. Approfittando della inedita
condizione di clausura provocata dal Sars-Cov2 e del dibattito sviluppatosi su l’impossibile
ritorno alla “normalità”, ha ritenuto urgente rilanciarlo con più forza e convinzione,
sottoponendolo ad un lungo processo di revisione ed aggiornamento.
Un lavoro partecipato e condiviso da altre associazioni e organizzazioni politiche e sociali,
basato sul metodo dell’intelligenza collettiva che ha coinvolto competenze diverse e
specifiche nei diversi ambiti con l’obiettivo di ridare nuovo vigore a quello splendido
processo di aggregazione sociale iniziale.

La lotta per la giustizia ambientale e climatica è in Italia come nel resto del mondo,
un’emergenza ormai inderogabile che l’attuale pandemia da coronavirus ha evidenziato
in tutta la sua drammaticità.

“La devastazione dei territori, lo sfruttamento sempre più vorace delle risorse naturali,
l’assenza di una concreta tutela dell’interesse collettivo sta mettendo a rischio non soltanto
la salute pubblica ma l’intero Paese.

Non basta più indignarsi e fare richieste a coloro che decidono.
Nulla cambia e non abbiamo più tempo.

Dobbiamo mobilitarci, costruire una convergenza delle lotte e delle esperienze con tutti
coloro che condividono i principi del DECOLOGO, scendere per le strade e nelle piazze a
decine di migliaia, porre le basi per nuove e inclusive pratiche sociali che vadano oltre il
tradizionale modo di “fare politica”.
Serve costruire uno “spazio” comune. Serve una visione comune.”

                                                                                 Dall’ultima Assemblea di Planet2084


Per fare questo gli attivisti di Planet2084 insieme ad altre importanti organizzazioni, a
maggio 2022 hanno costituito la RETE ECOSOCIALISTA che ha assunto il DECOLOGO per un
futuro ecosocialista (dieci punti, oltre 100 proposte per cambiare l’Italia) come strumento
collettivo per costruire dal basso una grande coalizione per un’altra Italia possibile.
Un documento aperto, un’occasione di confronto per pianificare strategie e iniziative
condivise, una base comune in continua evoluzione per la ricomposizione e l’unificazione
delle esperienze, dei progetti, delle numerose vertenze che caratterizzano il nostro paese:
un invito rivolto alle centinaia di realtà sparse sul territorio, dalle più piccole alle più grandi,
che ancora non riescono a collegarsi, a mettersi in rete per poter sviluppare azioni comuni
e avere maggiore incisività nei percorsi intrapresi da ciascuna.

La RETE ECOSOCIALISTA, per la costruzione del “Movimento dei Movimenti”.

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