di Bruno Buonomo – Sinistra Anticapitalista


L’umanità ha raggiunto un momento di crisi esistenziale. L’attività umana sta causando disastrose perturbazioni climatiche e il sesto evento di estinzione di massa della Terra, innescando gravi perdite di biodiversità.

La relazione speciale 2018 dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) avverte in modo inequivocabile che «senza trasformazione della società e rapida attuazione di ambiziose misure di riduzione dei gas a effetto serra, i percorsi per limitare il riscaldamento a 1,5 ° C e raggiungere uno sviluppo sostenibile saranno estremamente difficili, se non addirittura impossibile da raggiungere».

Tuttavia, la crisi che affrontiamo supera la crisi ecologica. L’approfondimento delle disuguaglianze, la repressione della democrazia, i lavori precari, la violenza razziale e di genere, l’ostilità alle frontiere e le guerre senza fine costituiscono il terreno su cui scatenare la destabilizzazione del clima. Le classi sociali più vulnerabili della società saranno le più colpite, e soffriranno di più.

Per troppo tempo, i nostri mezzi di sussistenza sono stati minati dalla ricerca del profitto. Le persone muoiono di fame mentre buttiamo via il cibo. Gli edifici sono vuoti mentre le persone dormono per strada. Le comunità della classe operaia, sono state avvelenate da industrie inquinanti che stanno rovinando il clima, tutto per rendere i ricchi più ricchi.

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Non possiamo più permettere che le nostre vite e la nostra liberazione siano minate da un sistema che devasta e sradica la ricchezza dalla natura, dalle comunità, dai lavoratori e dei popoli vulnerabili, imponendo su di essi tutti i costi. Non consentiremo più ai monopoli aziendali e ai loro dipendenti politici di controllare le risorse di cui abbiamo bisogno.

Le generazioni future hanno diritto a un bellissimo pianeta che dovrà garantire una vita dignitosa per tutte le persone. La creazione di una società completamente ecologica richiederà una trasformazione rivoluzionaria per sostituire l’ordine sociale capitalista basato su sfruttamento e oppressione con una nuova società basata sulla cooperazione, l’equità e la giustizia.

La transizione di cui abbiamo bisogno non verrà introdotta in un’unica proposta di legge o risoluzione: può emergere solo dalle lotte di base dei lavoratori e dei movimenti sociali.

Poiché vediamo la lotta per il clima come una lotta contro il capitalismo stesso e le sue molteplici forme di oppressione, proponiamo i seguenti principi guida per un programma di transizione Ecosocialista:

1.Decarbonizzare completamente l’economia entro il 2030

Dobbiamo stabilire un calendario più ambizioso di quanto suggerito dai percorsi IPCC a 1,5 ° C a causa della responsabilità storica dei paesi più ricchi hanno avuto con l’inquinamento da carbonio.Le società altamente industrializzate hanno la più grande capacità di ridurre rapidamente le emissioni e permettere il passaggio da una crescita infinita alimentata dai fossili a sistemi rigenerativi per ottenere una decarbonizzazione più rapida per limitare eventi climatici catastrofici. Dobbiamo mobilitare tutti i settori dell’economia ad alta intensità di carbonio per eliminare le emissioni di gas serra alla fonte e per aumentare i processi che assorbono e rimuovono in modo sicuro e naturale l’eccesso di carbonio dall’atmosfera, non come “compensazioni” basate sul mercato per le emissioni in corso, ma per iniziare a ripristinare un clima sicuro per tutti.

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2. Democratizzare il controllo delle risorse energetiche

Nazionalizzare le produzioni di combustibili fossili per eliminarli il più rapidamente possibile. Non sarà possibile autorizzare o costruire nuovi progetti con combustibili fossili. Socializzare le industrie dipendenti dai fossili in modo che possano essere ridimensionate o trasformate in processi senza ulteriori emissioni di CO2. Stabilire la proprietà pubblica dei servizi essenziali e della rete elettrica e supportare le cooperative energetiche e i progetti di energia solare e eolica per avere il controllo democratico sul passaggio al 100% di energia rinnovabile. Passare dalla monocoltura e dalle fattorie industriali all’agroecologia diversificata. Espandere le banche pubbliche, finanziare direttamente tutte le comunità e porre fine alla privatizzazione dell’acqua. Reinvestire ed espandere i parchi nazionali; ampliare notevolmente le foreste nazionali e le riserve naturali per consentire la cattura del carbonio naturale e preservare le terre pubbliche per le generazioni future. Incoraggiare la sostituzione di veicoli di proprietà individuale, il trasporto aereo a corto raggio con ferrovia elettrica e sviluppare veicoli condivisi, biciclette e altri modi di trasporto a combustibile non fossile. Il trasporto pubblico deve essere gratuito. Il futuro è un bene pubblico, non un lusso privato.

3. Garantire un lavoro con salari adeguati a tutti

Garantire un lavoro con salari adeguati, creando milioni di posti di lavoro nel settore pubblico e finanziando ingenti investimenti diretti per costruire infrastrutture decarbonizzate in settori critici come l’energia rinnovabile, l’agricoltura rigenerativa, il ripristino del suolo e degli ecosistemi, la mitigazione dell’impatto ambientale e l’adattamento al clima, espandendo al contempo il supporto per i settori dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione. Promuovere cooperative e imprese di proprietà dei lavoratori e controllate dai lavoratori a tutti i livelli dell’economia. Garantire il controllo democratico dei lavoratori sull’uso dell’innovazione tecnologica e dell’automazione sul lavoro. Ridurre la settimana lavorativa e garantire un sostanziale congedo parentale retribuito e ferie per tutti i lavoratori.

4. Assicurare a tutti le condizioni materiali per una vita dignitosa

Contrastare le situazioni di indigenza sopprimendo ogni forma di povertà. Garantire il controllo universale degli affitti e il diritto delle comunità in pericolo di trasferirsi in terreni più sicuri. Rendere gratuita l’istruzione universitaria in modo che tutti abbiano accesso a capacità di apprendimento che potrebbero facilitare meglio la rapida transizione della società. Garantire la priorità delle terre e delle risorse per la costruzione di comunità ed ecosistemi resilienti per molti, non pochi.

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5. Reinventare le nostre comunità per servire le persone e il pianeta, non il profitto

Facilitare la creazione di consigli di transizione di quartiere come centri di distribuzione, istruzione, pianificazione partecipativa per costruire processi decisionali democratici. Dare la priorità a finanziamenti per progetti finalizzati a salute e benessere della comunità, a partire dalla classe lavoratrice, dalle comunità razziali e dalle popolazioni indigene che sono in prima linea nella crisi climatica e nelle lotte collettive per la giustizia ambientale. Decriminalizzare, decarcerare e smilitarizzare gli spazi in tutte le aree della società. Lavorare all’interno di città, paesi e comunità rurali per offrire una vita migliore e più sostenibile attraverso un migliore uso del territorio. Sostenere tutte le comunità a pianificare la resilienza e prepararsi agli shock climatici.

6. Lottare per un futuro di solidarietà e cooperazione internazionale

Creare consenso in tutto il Nord del mondo per gli obiettivi di decarbonizzazione che superano di gran lunga quelli dei paesi meno industrializzati, che hanno contribuito di meno e soffriranno di più del riscaldamento globale. Accogliere i rifugiati, condividere liberamente le tecnologie salvavita e fornire le risorse di mitigazione e adattamento richieste dai popoli del Sud del mondo. Riconoscere la sovranità e accettare le decisioni delle comunità indigene in merito alla costruzione di futuri progetti di infrastrutture verdi che incidono sulle loro terre e sugli esseri viventi che sostengono. Porre fine alla produzione di armi e smilitarizzare tutti i confini.

Questi principi guida sono solo un inizio su cui sviluppare un processo di di transizione trasparente, inclusivo e democratico.

Il nostro ruolo è di aiutare a costruire un movimento militante di massa di classe che sia abbastanza potente da garantire la prosperità umana per tutti oltre i prossimi decenni critici. Insieme possiamo spezzare il potere dei capitalisti e garantire la sostenibilità del nostro pianeta ad ospitare l’umanità – e tutte le forme di vita – per molte generazioni a venire.

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