Rapporto del WGI dell’IPCC: “codice rosso per l’umanità”. La Cop26 sarà l’ultima chance per il pianeta?
A cura di Bruno Buonomo
L’Intergovernmental Panel Climate Change (IPCC) ha pubblicato il 9 agosto 2021 la Sintesi per i Decisori Politici del Rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis” ovvero il primo contributo al 6° Rapporto di Valutazione (AR6) che sarà completato nel 2022, a seguito della 14esima Sessione del WGI, il Gruppo di lavoro preposto appunto all’analisi delle basi fisico-scientifiche dei cambiamenti climatici, a cui è seguita la 54esima Sessione dell’IPCC durante la quale il report è stato formalmente accettato dai 195 Governi membri.
Pubblichiamo le Principali dichiarazioni della sintesi
A. L’attuale stato del clima
A1 È inequivocabile che l’influenza umana ha riscaldato l’atmosfera, l’oceano e la terra. Cambiamenti diffusi e rapidi nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera si sono verificati.
A.2 La portata dei recenti cambiamenti nel sistema climatico nel suo complesso e lo stato attuale di molti aspetti del sistema climatico sono senza precedenti da molti secoli a molte migliaia di anni.
A.3 I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno già interessando molti eventi climatici estremi in ogni regione del mondo. Evidenza di cambiamenti osservati negli eventi estremi come ondate di calore, forti precipitazioni, siccità e cicloni tropicali e in particolare, la loro attribuzione all’influenza umana si è rafforzata dall’AR5.
A.4 Il miglioramento della conoscenza dei processi climatici, delle evidenze paleoclimatiche e della risposta sistema climatico a forzante radiativo crescente dà una migliore stima di equilibrio sensibilità climatica di 3 C con un range più ristretto rispetto ad AR5.
B. Possibili futuri climatici
B.1 La temperatura superficiale globale continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo in tutti gli scenari di emissione considerati. Il riscaldamento globale di 1,5 C e 2 C sarà superato durante il XXI secolo a meno di profonde riduzioni di CO2 e altri gas serra si verificheranno nei prossimi decenni.
B.2 Molti cambiamenti nel sistema climatico diventano più grandi in relazione diretta con l’aumento globale riscaldamento. Essi comprendono aumenti della frequenza e l’intensità degli eventi estremi caldi, ondate di calore marino e forti precipitazioni, siccità agricole ed ecologiche in alcune regioni e percentuale di cicloni tropicali intensi, nonché riduzioni del ghiaccio nel mare artico, copertura di neve e permafrost.
B.3 Si prevede che il continuo riscaldamento globale aggraverà ulteriormente il ciclo globale dell’acqua, compresa la sua variabilità, le precipitazioni monsoniche globali e la gravità di eventi umidi e secchi.
B.4 In scenari con crescenti emissioni di CO2, gli oceani e i pozzi di carbonio terrestri si prevede che saranno meno efficaci nel rallentare l’accumulo di CO2 nell’atmosfera.
B.5 Molti cambiamenti dovuti alle passate e future emissioni di gas a effetto serra sono irreversibili per secoli a millenni, in particolare i cambiamenti negli oceani, calotte glaciali e il livello globale del mare.
C. Informazioni sul clima per la valutazione dei rischi e l’adattamento regionale
C.1 I driver naturali e la variabilità interna modulano i cambiamenti causati dall’uomo, specialmente su scale regionali e nel breve termine, con poco effetto sul riscaldamento globale centenario. Queste modulazioni sono importanti da considerare nella pianificazione per l’intera gamma dei possibili cambiamenti.
C.2 Con l’ulteriore riscaldamento globale, ogni regione è destinata a sperimentare sempre più cambiamenti concomitanti e fattori multipli di effetti e impatti climatici. Cambiamenti in diversi fattori e impatti climatici sarebbero più diffusi ad un riscaldamento globale 2 C rispetto a 1,5 C e ancora più diffusi e/o pronunciati per livelli di riscaldamento più elevati.
C.3 Esiti a bassa probabilità, come collasso delle calotte glaciali, bruschi cambiamenti della circolazione oceanica, alcuni eventi estremi composti e riscaldamento sostanzialmente più grande del valutato, non si possono escludere nella possibilità di un riscaldamento futuro e ciò fa parte della valutazione del rischio.
D. Limitare i futuri cambiamenti climatici
D.1 Da un punto di vista della scienza fisica, limitare il riscaldamento globale indotto dall’uomo ad uno specifico livello si devono limitare le emissioni cumulative di CO2, raggiungendo almeno lo zero netto emissioni, insieme a forti riduzioni di altre emissioni di gas a effetto serra. Forti, rapide e prolungate riduzioni delle emissioni di CH4 limiterebbero anche l’effetto di riscaldamento risultante dalla diminuzione dell’inquinamento da aerosol e migliorerebbero la qualità dell’aria
D.2 Scenari con emissioni di gas a effetto serra (GHG) basse o molto basse (SSP1-1.9 e SSP1-2.6) portano nel giro di anni ad effetti visibili sui gas a effetto serra e sulle concentrazioni aerosol e qualità dell’aria rispetto a scenari di emissioni di gas a effetto serra elevate e molto elevate (SSP3-7.0 o SSP5-8.5). Sotto questi scenari contrastanti, differenze distinguibili nelle tendenze della temperatura superficiale globale comincerebbero a emergere dalla variabilità naturale all’interno circa 20 anni e per periodi di tempo più lunghi per molti altri fattori di impatto climatico (elevato confidenza).